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L’hanno salvato loro

“Chiedere alla Lega. Adesso la Lega lo spiegherà”. Così il Segretario del PD, Pier Luigi Bersani, ha commentato la decisione della Camera che per pochi voti ha negato l’autorizzazione all’arresto di Nicola Cosentino e sulla quale sarebbero stati determinanti proprio i no del Carroccio.

Per la seconda volta in pochi mesi l’Aula ha negato l’arresto del deputato del Pdl, accusato dalle procure campane di pesanti collusioni con il crimine organizzato. Il responso è arrivato al termine di un dibattito molto acceso, e non solo a livello partlamentare.

Questi i numeri: 309 deputati contrari all’arresto; 298 favorevoli.

“I guerrieri padani si sono calati un’altra volta le braghe davanti a Berlusconi, e non sono nemmeno più in maggioranza insieme, vorrei sapere perche’”, è il commento di Dario Franceschini, capogruppo PD alla Camera.

Come ha evidenziato anche Bersani, Franceschini ha notato che “sommando i voti, dalla Lega non sono giunti più di venti voti: il cerchio magico ha fatto la magia. E’ una brutta pagina per il Parlamento: si trattava di reati di una gravità assoluta e del rispetto dei diritti costituzionali. Hanno prevalso calcoli politici e sono curioso di vedere come combattono i guerrieri padani”.

Quanto al Gruppo del PD, Franceschini sottolinea che “il PD è stato compatto, era presente con il 99%: erano assenti solo due deputati, Fioroni e Sanga, che da giorni sapevamo essere ricoverati in ospedale”.

“Il nodo politico del voto su Cosentino è che la Lega è tornata totalmente subalterna a Berlusconi e lo ha fatto ancora una volta sulle questioni meno nobili”. Lo ha detto la Presidente dell’Assemblea del PD, Rosy Bindi, parlando con i giornalisti alla Camera.

“Ha un bel dire la Lega a difendere gli operai – ha sottolineato – oggi ha dimostrato che in realtà difende solo se stessa e il patto inconfessabile con Berlusconi”.

Bindi ha aggiunto un aspro commento anche in riferimento al voto dei Radicali: “Dal punto di vista numerico i Radicali sono stati determinanti, quindi non posso che sottolineare ancora una volta la scorrettezza del loro comportamento”.

Anche Antonio Misiani, membro della Commissione Bilancio della Camera e Tesoriere del PD edEmanuele Fiano, Responsabile Sicurezza del Partito Democratico hanno negativamente evidenziato l’atteggiamento della Lega che “per l’ennesima volta si è comportata come una stampella a sostegno degli interessi di Berlusconi”, come ha detto Misiani, “mettendo in atto le ridicole pantomime di chi si oppone a fantomatici poteri forti quando si è completamente asserviti a quelli di un uomo solo”.

Fiano ha aggiunto che “evidentemente Berlusconi ancora per molti leghisti rappresenta un’attrazione fatale”, commentado amaramente che “rimane incomprensibile il comportamento dei colleghi Radicali”.

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